- virgola
- virgolaA s. f. 1 Segno grafico della più breve pausa | Non cambiare, non modificare, non togliere neanche una –v, lasciare intatto uno scritto. ‹La virgola indica la più breve delle pause. In linea di massima non si deve mai porre la virgola tra soggetto e predicato o tra il predicato e l'oggetto. Gli impieghi della virgola sono numerosi e complessi e spesso dipendono da una scelta soggettiva di chi scrive. Di regola la virgola è usata: per separare i singoli termini di un elenco: ho comperato pane, latte, uova e burro. ATTENZIONE: se gli elementi che compongono l'elenco sono lunghi o contengono altre virgole al loro interno, sarà meglio usare il punto e virgolaŒ (V. nota d'uso PUNTO): ‹ecco la mia giornata: mi alzo verso le sette; alle otto, se tutto va bene, sono al lavoro; all'una mangio qualcosa ecc.; per separare varie proposizioni fra loro, specialmente in una struttura di una certa complessità: la giornata si presentava fredda e piovosa, pertanto fummo costretti a cambiare i nostri programmi; nelle frasi incidentali: Chi è arrivato in ritardo, se non mi sbaglio, è stato lui. In questo caso la virgola si presenta in coppia, all'inizio e alla fine dell'inciso. Fra i molti altri, ricordiamo l'uso della virgola per isolare un'apposizione (la capitale della Romania, Bucarest), per evidenziare una frase secondaria o una locuzione all'inizio di un periodo (In ultima analisi, è lei ad aver ragione), per isolare un vocativo, un'esclamazione e sim. (Ma Carlo, come ti permetti?; Ah, che spettacolo!).Œ (V. nota d'uso PUNTEGGIATURA) 2 (mat.) Segno che separa la parte intera da quella decimale, in un numero decimale. 3 Ciocca di capelli acconciata a virgola. B in funzione di agg. inv. ( posposto a un s. ) ¡ Nella locuz. bacillo –v, vibrione del colera. ETIMOLOGIA: dal lat. virgula ‘bastoncino’, dimin. di virga ‘verga’.
Enciclopedia di italiano. 2013.